Encondroma

È il tumore osseo primitivo della mano più comune e generalmente si tratta di un tumore benigno che compare solitamente tra la seconda e la quarta decade di vita, colpendo indifferentemente entrambi i sessi. La localizzazione tipica nella mano è la falange prossimale delle dita, anche se tutte le ossa lunghe della mano possono essere sede della lesione. Solitamente l’esordio clinico è dovuto ad una frattura della falange a livello della lesione tumorale per un trauma di lieve intensità. Può anche essere scoperto occasionalmente, come tumore asintomatico, in seguito ad un esame radiografico eseguito per altre ragioni. A volte invece il paziente si reca dal medico per la comparsa di una tumefazione progressiva e dolorosa accentuata alla pressione a livello della falange prossimale del dito interessato.

All’esame radiografico viene segnalata la presenza di una rarefazione ossea della falange, di solito in sede metaepifisaria, con rigonfiamento del profilo osseo e assottigliamento della corticale che appare, nelle lesioni non recenti, come soffiata e in alcuni tratti interrotta. È frequente riscontrare l’interruzione della corticale a livello della lesione ossea da interpretare come una frattura patologica.

Il trattamento consiste nell’asportazione della lesione in tecnica microchirurgica e nel riempimento della cavità con tessuto osseo spongioso prelevato solitamente dal radio o dalla cresta iliaca oppure con tessuto osseo di banca o sintetico.

L’intervento viene eseguito con l’anestesia del plesso brachiale e richiede un ricovero ordinario con due notti di degenza.

A giudizio del medico, si può effettuare fisiokinesiterapia mirata post-chirurgica per accelerare i tempi di recupero.