Microchirurgia della tiroide

Le procedure chirurgiche destinate all’asportazione della tiroide richiedono il rispetto assoluto delle strutture nervose che le attraversano per evitare gravi deficit funzionali, spesso invalidanti o addirittura pericolose per la vita stessa dei pazienti (lesione ricorrenziale bilaterale). Il ricorso alla microchirurgia e l’uso dei mezzi ottici d’ingrandimento come supporto alla chirurgia tradizionale rappresenta sicuramente un valido ausilio nel prevenire tali complicanze, specialmente durante gli interventi eseguiti per recidiva di una patologia, nel cancro e nelle linfectomie del collo. Un ulteriore vantaggio offerto dalla microchirurgia, inoltre, è rappresentato dalla possibilità di riparare un’eventuale lesione accidentale dei nervi contestualmente all’intervento chirurgico. Inoltre, l’applicazione e la precisione della tecnica microchirurgica facilita la radicalità durante l’asportazione dell’organo. In caso di patologia tiroidea benigna, ad esempio, tale radicalità evita il rischio di recidiva e facilita il compito dell’endocrinologo nel calibrare il fabbisogno della terapia ormonale sostitutiva; in caso di cancro tiroideo, invece, avvantaggia l’eventuale trattamento radiometabolico, evitando rischiosi reinterventi necessari spesso per asportare dei residui tiroidei.(RELAZIONE AL 109° CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA, 14-17 OTTOBRE 2007: “L’IMPORTANZA DELLA MICROCHIRURGIA NELLE SPECIALITÀ CHIRURGICHE: APPLICAZIONI IN CHIRURGIA DELLA TIROIDE”). Alla luce di quanto esposto risulta evidente quanto sia importante adottare una tecnica microchirurgica rigorosa, basata sulla identificazione e preparazione delle strutture nobili che circondano ed attraversano le ghiandole del collo. Nella chirurgia della tiroide è imperativo rispettare i nervi laringei inferiori (anche denominati nervi ricorrenti) lungo tutto il decorso cervicale e salvaguardare l’integrità delle paratiroidi con la loro vascolarizzazione.

L’applicazione della tecnica microchirurgica in tale ambito, così come in altri settori della chirurgia generale, richiede dimestichezza con lo strumentario microchirurgico ed esperienza con i mezzi ottici d’ingrandimento. L’operatore può acquisire tali capacità solo dopo lunghi periodi di training clinico-sperimentale ed allenandosi continuamente alla tecnica. È fondamentale che il chirurgo, specie se giovane, segua un adeguato percorso formativo, poiché il ricorso occasionale alla microchirurgia può rendere difficoltosa la performance chirurgica ed essere rischioso per il paziente.

TIROIDE

I pazienti candidati all’intervento di tiroidectomia totale vengono inviati per una visita specialistica microchirurgica dal medico curante e dall’endocrinologo.

Il Prof. Valerio D'Orazi lavora in collaborazione con numerosi medici di medicina generale e specialisti. In particolare collabora con la

Dott.ssa Valentina Fierro, Medico-Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie del ricambio, Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche, Metaboliche ed Andrologiche (prenota una visita).

Le indicazione al trattamento chirurgico delle tireopatie sono di competenza prevalentemente endocrinologica, necessitano della conferma endocrinochirurgica e si classificano in:

assolute:

- patologia maligna sospetta o accertata

relative:

- crescita nodulare volumetrica rapida;

- gozzo cervico-medistinico;

- deviazione e compressione tracheale;

- gozzo tossico (iperfunzionante);

- disturbi della deglutizione;

- disturbi soggettivi di compressione;

- aspetto estetico.

Ai pazienti a cui si propone il ricovero per intervento vanno date subito adeguate informazioni su:

- le indicazioni al trattamento chirurgico;

- le eventuali terapia alternative; - i vantaggi che possono derivare dall’intervento e i possibili rischi legati alla metodica operatoria da attuare;

- la condizione in cui ci si può trovare se si presentassero complicanze e gli eventuali rimedi.

La tiroidectomia totale è il trattamento di scelta per qualsiasi patologia della ghiandola tiroide di pertinenza chirurgica, sia essa benigna o maligna.

Nei carcinomi tiroidei alla tiroidectomia totale va associata, in alcuni casi, l’asportazione dei linfonodi del compartimento centrale e laterale del collo (linfectomia).

(VEDI PROTOCOLLO IN CHIRURGIA TIROIDEA)